Scopre di essere tradita dal suo ragazzo e scopre anche con chi. Riesce ad avere il numero di telefono per chiamarla e da lì cominciano insulti e minacce reciproche.
A quel punto, lei lascia il suo ragazzo e le acque sembrano calmarsi, ma un anno dopo decide di consumare la sua vendetta; si iscrive su Facebook con un nome provocatorio e intrattiene uomini con conversazioni molto intime. A questo punto decide di dare il suo vero nome ai suoi amici (quello della rivale) e il suo numero di telefono (sempre della rivale).
Partono da qui centinaia di chiamate verso la malcapitata, che nonostante spiega di non essere quella che stanno cercando, loro insistono con parole volgari e scandendo il suo nome e cognome per far capire che non si sbagliano.
Così, ”la rivale” decide di rivolgersi alla polizia postale che, dopo poche ore, riesce a rintracciare il numero di telefono, l’indirizzo di casa e l’indirizzo IP della ragazza, mandando lì le forze dell’ordine.
Ad oggi, le ragazze sono ancora in causa e, a quanto pare, “la tradita” rischia diversi anni di carcere per diffamazione e sostituzione di persona.
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